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Modello di organizzazione, Gestione e Controllo EX D.LGS. N. 231/2001

Il Decreto 231 («D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231») ha introdotto la responsabilità ‘penale-amministrativa’ degli enti per reati commessi nell’interesse e/o a vantaggio dell’ente medesimo.

Il Decreto 231 riguarda qualsiasi impresa organizzata in forma societaria, la quale risponde per la commissione – al proprio interno – di un novero predeterminato e sempre più ampio di reati delineato dal Decreto stesso. I reati, detti anche Reati Presupposto, includono tra gli altri, le lesioni colpose commesse con violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Le sanzioni comminate, di seguito elencate, sono estremamente pesanti e possono minare la continuità aziendale:

  • sanzioni pecuniarie (fino ad Euro 1.549.000);
  • sanzioni interdittive (ad esempio: l’interdizione dall’esercizio dell’attività; il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione; la revoca delle garanzie dirette di MedioCredito Centrale – Legge n. 662/1996);
  • confisca (anche per equivalente);
  • pubblicazione della sentenza.

L’ente può essere esente da tale responsabilità solo se dimostra di aver adottato ed efficacemente attuato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo («Modello 231») idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosi, nonché di aver affidato il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza di tale Modello ad un apposito organismo («Organismo di Vigilanza») dotato di poteri di iniziativa e controllo.

I Modelli 231 sono, dunque, documenti che definiscono regole e procedure di condotta disciplinanti la vita dell’ente, con contenuti minimi prefissati dal Legislatore, i quali – costituendo un modello comportamentale orientato a prevenire la commissione dei Reati Presupposto – rappresentano la buona fede dell’imprenditore e, quindi, operano a ‘discolpa’ dell’ente.

Obiettivi

Di seguito le principali finalità del Modello 231:

  • tutelare l’ente e l’investimento di soci ed azionisti;
  • aumentare il vantaggio competitivo, in quanto in alcuni settori (tra cui l’alimentare, il chimico-farmaceutico) è richiesto per collaborare con partner istituzionali;
  • aumentare le opportunità di collaborazione con la Pubblica Amministrazione;
  • migliorare l’immagine aziendale;
  • permettere l’accesso a finanziamenti e sgravi INAIL.

(riproduzione riservata)

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