Pignoramento del conto corrente da parte dell’Agenzia delle Entrate: cosa deve fare la banca secondo la Cassazione
- Novembre 4, 2025
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L’AGENZIA DELL’ENTRATE PIGNORA IL C/C BANCARIO
COSA DEVE FARE L’ISTITUTO DI CREDITO?
Con la pronuncia n. 28520 del 27 ottobre 2025, la terza sezione civile della Corte di Cassazione, è intervenuta sul tema delle somme che affluiscono sul conto corrente dopo la notifica dell’atto di pignoramento ex art. 72-bis del Dpr 602/1973.
Giurisprudenza, prassi, interpretazioni normative hanno molto dibattuto su quali “somme” dovessero essere riconosciute dalla banca all’ente pignorante.
Con la sentenza di qualche giorno fa, finalmente la Corte ha posto fine al dibattito introducendo il concetto di “c/c dinamico” intendendo con questo termine tutte le somme che vengono accreditate sul c/c oggetto di pignoramento in un arco temporale che viene riconosciuto almeno pari a 60 giorni.
Durante questo arco temporale, tutti i fondi che transitano sul conto vengono automaticamente vincolati e devono essere riversati all’agente della riscossione. Particolarmente rilevante è il passaggio in cui la Corte afferma l’irrilevanza del saldo negativo.
Anche in presenza di un conto scoperto o privo di fondi, il vincolo di pignoramento si attiva ugualmente: basta che il rapporto di conto corrente esista.
Simona Brambilla
(riproduzione riservata)

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