“Adeguati Assetti” . Cosa devono fare le imprese per rispettare questo obbligo normativo?

Per ottemperare all’obbligo normativo introdotto con il nuovo art. 2086 c. 2 cod. civ. che così recita: “L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l’adozione e l’attuazione di uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale», la Governance oltre ad implementare l’assetto organizzativo, contabile ed amministrativo, ha l’obbligo di monitorare i flussi di cassa che si generano in un arco temporale continuo (di mese in mese), con evidenza anche di un’informativa non solo ad uso interno, ma anche a disposizione dell’assemblea dei soci, nonché degli organi di controllo e di revisione. Qualora la governance non adempiesse all’obbligo, lo stesso collegio sindacale deve richiederne l’adempimento e, lo stesso dicasi anche per il revisore pur non incorrendo quest’ultimo in alcuna responsabilità, qualora non si attivasse. (La richiesta da parte del revisore è comunque altamente consigliata da parte anche del Consiglio Nazionale dei Revisori Contabili).

Quali aziende devono rispettare questo obbligo?

Tutte le imprese che operano in forma societaria o collettiva hanno l’obbligo di istituire gli “adeguati assetti organizzativi, contabili ed amministrativi”. A seconda della natura e della dimensione dell’impresa, l’implementazione verrà strutturata secondo una visione “tailor made”. Non esiste un modello da replicare, ma ogni impresa strutturerà la definizione degli assetti sulla base della propria organizzazione, delle proprie funzioni e delle proprie esigenze.

Cosa significa nello specifico “adeguati assetti”?

  • con il termine di Assetto organizzativo si vuole indicare il complesso delle direttive e delle procedure stabilite per garantire che il potere decisionale sia assegnato ed effettivamente esercitato da soggetti dotati di un adeguato livello di competenza e responsabilità.
  • con il termine di Assetto amministrativo si vuole indicare l’insieme delle procedure dirette a garantire l’ordinato svolgimento delle attività aziendali e delle singole fasi in cui le stesse si articolano.
  • con il termine di Assetto contabile si vuole indicare il sistema di rilevazione dei fatti di gestione che incidono sugli aspetti patrimoniali ed economici dell’impresa.

Se correttamente istituiti gli assetti sono di ausilio per il monitoraggio dell’andamento economico e finanziario e per la tempestiva individuazione dei sintomi di difficoltà dell’impresa.

Se non istituiti o non correttamente istituiti, si determina una possibile fonte di responsabilità; e conseguentemente la necessità di adozione o integrazione per adeguarli al mutato contesto dell’impresa.

Quali sono i compiti del Consiglio di Amministrazione sul piano operativo? e come fa la Governance ad assolvere ai propri obblighi normativi?

Il Consiglio di Amministrazione deve, per ciò che riguarda:

  • l’assetto organizzativo:
    • predisporre un adeguato organigramma aziendale;
    • l’attribuire compiti e deleghe ai soggetti dotati di specifiche competenze nelle relative materie.
  • l’assetto amministrativo:
    • definire protocolli specifici e diversificati per l’adozione delle decisioni nelle relative materie;
    • predisporre procedure che assicurino un adeguato flusso di informazioni tra amministratori delegati e amministratori privi di deleghe (cfr. art. 2381 c.c.).
  • l’assetto contabile:
    • predisporre di piani economici, patrimoniali e finanziari;
    • prevedere procedure che consentano di curare l’aggiornamento tempestivo della contabilità, anche mediante l’adozione di programmi contabili che assicurino la riconciliazione automatica dei movimenti bancari.

Assumono rilevanza strategica nella definizione degli assetti anche:

  • le procedure che prevedano la redazione di documenti previsionali e l’effettuazione di verifiche periodiche;
  • il piano di tesoreria;
  • il monitoraggio della sostenibilità dei debiti in chiave prospettica.

Quali sono i compiti del Collegio Sindacale sul piano operativo? e come fa il Collegio Sindacale ad assolvere ai propri obblighi normativi?

Il Collegio Sindacale deve, per ciò che riguarda:

  • l’assetto organizzativo, verificare:
    • la conformità delle procedure aziendali alle dimensioni della società e al tipo di attività svolta;
    • che la direzione dell’impresa sia effettivamente esercitata dagli amministratori;
    • che il personale dipendente sia mediamente dotato di un adeguato livello di competenza.
  • l’assetto amministrativo e contabile, verificare:
    • la capacità del sistema (anche quando basato su procedure automatizzate) di evitare e comunque di individuare tempestivamente errori e irregolarità;
    • l’idoneità del sistema a rilevare compiutamente e correttamente i fatti di gestione nella contabilità e nel bilancio.

Assume rilevanza strategica nella definizione del controllo degli assetti, la verifica da parte dei Sindaci che l’organo amministrativo valuti costantemente:

  • l’adeguatezza dell’assetto organizzativo dell’impresa;
  • l’equilibrio economico e finanziario;
  • il prevedibile andamento della gestione.

Sintetizzando, per adempiere all’obbligo normativo la governance dell’impresa deve procedere con:

  • l’implementazione e l’adozione degli adeguati assetti organizzativi, contabili ed amministrativi;
  • il monitoraggio flussi di cassa;
  • il monitoraggio della continuità aziendale.

Il monitoraggio dei flussi di cassa e della continuità aziendale si esplica attraverso l’utilizzo di parametri dimensionali differenti:

  1. analisi quantitative;
  2. analisi qualitative;
  3. analisi ESG (facoltativo, ma altamente consigliato).
  1. ANALISI QUANTITATIVE:

Le analisi quantitative devono prevedere la verifica:

  • statica e dinamica dei dati di bilancio e delle situazioni contabili trimestrali o mensili;
  • andamentale periodica della Centrale dei Rischi;
  • del merito creditizio dei dati quantitativi e calcolo degli scoring (incluso il Ce.Bi. Score 4);
  • dei parametri del settore di appartenenza dell’impresa. 
  1. ANALISI QUALITATIVE:

Le analisi qualitative devono esaminare tutto ciò che concerne lo stato di salute aziendale di natura non quantitativa, tra i quali a titolo esemplificativo e non esaustivo:

  • l’organizzazione contabile, finanziaria e fiscale;
  • la programmazione del ciclo produttivo / l’analisi del ciclo finanziario attivo e passivo;
  • la strategia e il posizionamento competitivo;
  • il rapporto con clienti e fornitori;
  • le certificazioni;
  • la gestione del capitale umano;
  • e molti altri aspetti. 
  1. ANALISI ESG | Environmental – Social – Governance

L’analisi ESG deve far risaltare l’impatto che l’impresa ha in termini di ambiente, società e governance. Pertanto si devono analizzare le performance dell’azienda e desumere:

  • lo scoring ambientale;
  • lo scoring sociale;
  • lo scoring di governance.

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Noverim aiuta concretamente e operativamente l’impresa ad adempiere a questo obbligo normativo ma allo stesso tempo valorizza tutte le analisi e le informazioni necessarie con l’obiettivo di migliorare, far crescere e sviluppare il business dell’azienda. Come? Abbiamo ideato il Rating 3D un innovativo rating del merito creditizio e della solvibilità aziendale che si basa su tre parametri dimensionali:

  • analisi delle performance quantitative;
  • analisi delle performance qualitative;
  • analisi delle performance ESG.

Con Rating 3D oltre a adempiere nel migliore dei modi all’obbligo normativo “Adeguati Assetti”, l’impresa può beneficiare con un unico servizio di un’analisi approfondita grazie alla quale può anche:

  • accedere più facilmente al credito e al mercato dei capitali favorendo la capacità di essere valutata positivamente dagli istituti di credito tradizionali e/o fintech e dagli operatori di finanza straordinaria;
  • valorizzare le proprie performance al fine di poterle comunicare in modo chiaro e trasparente per migliorare la propria immagine e reputazione, supportando la relazione con tutti gli stakeholder anche all’interno del proprio ciclo commerciale.
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